Commenti dai lettori
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LAVINIA SCOLARI su DEMETRIO DAI CAPELLI VERDI
1- Cosa ti ha incuriosito maggiormente di questo romanzo, tanto da spingerti ad acquistarlo?
Il titolo mi ha subito colpito, e anche la copertina, a primo impatto. Questo dettaglio fisico "fuori dall'ordinario" apriva una seria di quesiti sulla natura del personaggio e dell'opera. Mi sono chiesta: sarà un uomo, un dio, un folletto? E poi ho visto il book-trailer e ho trovato l'idea portante molto poetica e pittorica (per me in un libro l'elemento artistico e cromatico è davvero davvero importante, mi rende godibile l'opera)
2 - Quali emozioni ha suscitato in te la lettura di Demetrio dai capelli verdi?
La lettura è davvero piacevole e coinvolgente, leggera in alcune parti, molto profonda e intensa in altre, struggente, travolgente, sospesa. Demetrio crea quella sensazione per me indispensabile per poter dire che un romanzo mi è davvero piaciuto: ti fa dimenticare che stai leggendo, smetti di vedere la scrittura stampata davanti agli occhi, e nella mente costruisci le scene dietro i suggerimenti dello scrittore, vedi immagini ed eventi, non caratteri impersonali. "Demetrio" ti permette di immergerti e compiere questa piccola magia della mente e del cuore.
3 - C'è un passo del romanzo che ti è rimasto particolarmente impresso?
Un capitolo mi ha colpito moltissimo, anche se è difficile selezionare un passo, perché il romanzo è omogeneo nella sua tessitura piena di intensità. Scelgo di citare, però un capitolo altamente simbolico e visionario, quello de Il serpente di fuoco, che apre la seconda parte. Uno studioso di antichità classica (Gian Biagio Conte) ha dimostrato come a metà di moltissime opere latine ci sia un "proemio al mezzo". Ebbene, questo capitolo è il "proemio al mezzo" di un romanzo moderno. L'ho divorato!
4 - Qual è il personaggio a cui ti sei affezionata di più?
Mi ha molto colpito la caratterizzazione e la descrizione di Charlotte e Suor Margherita, due dei personaggi femminili del romanzo, avvinte da storie forti, inviluppate nei loro caratteri riottosi e spontanei, questa lettura dell'animo femminile più difficile e irruente, l'ho trovata molto matura e convincente.
5 - E quello che proprio non riuscivi a sopportare?
Darò un colpo all'autore, ma all'inizio il pittore, Joan Marcel, non mi stava particolarmente simpatico... Forse perché l'indecisione, che tuttavia è il centro del dramma moderno da Shakespeare in poi, a me non piace in una persona. Caratterizzazione però perfettamente riuscita, così tanto che, immedesimandomi nel romanzo, ogni tanto ce l'avevo su con il povero Joan Marcel!
6 - Se Demetrio dai capelli verdi fosse una canzone, quale sarebbe secondo te?
Anche se il significato della canzone fa riferimento a un determinato momento storico, così a caldo, direi "Wind of change" degli Scorpions. Provate a leggere il testo, o la traduzione, io ci sento un po' la voce di Demetrio...
7 - Cosa ti aspetti da un eventuale seguito di Demetrio dai capelli verdi?
Mi aspetto qualche rivelazione in più, lo sciogliersi dei nodi simbolici o una loro definizione, anche se vaga e sospesa, un ritorno, una scelta, un metamorfosi, ma credo che qualsiasi cosa mi aspetti, quest'opera non deluderà, e l'autore sarà capace di darci di più di quello che possiamo fantasticare! Attendo con impazienza
Commento di una lettrice su SOGNI A BASSA RISOLUZIONE di A. Cacciavillani
la verità è che dovremmo essere noi lettori ad abbracciare gli scrittori e i poeti capaci di regalare emozioni e stimolare riflessioni. Condividete con noi il vostro talento e distribuite un patrimonio interiore immenso. Arricchisce molto.
Il tuo romanzo si fa leggere tutto d'un fiato e man mano che le pagine scorrono, avvicinandosi alla fine, si avverte una duplice sensazione: la prima è quella naturale di voler conoscere l'epilogo della storia; la seconda è di dispiacere... perchè si chiude un piccolo grande mondo all'interno del quale si sono goduti nei minimi dettagli l'intensità, la profondità ed anche la tragicità degli stati d'animo di Tulio che diventano di chi legge.
Straordinaria la scansione temporale; solo apparentemente non è un continuum perchè ogni tassello è perfettamente incastrato nel suo tempo e narrato o ripreso nel momento giusto, mai casuale.
Il tema è di quelli che lasciano lì a pensare, a tratti forse anche a ritrovarsi in taluni pensieri del protagonista o in alcuni suoi timori, difficoltà di apertura, di relazione che può diventare anche rifiuto. Lo stesso rifiuto che può sorgere nei confronti di se stessi; il disagio col mondo esterno è la manifestazione del primo.
Ti dico con estrema sincerità che questo libro non l'ho solo letto, l'ho vissuto. Sei stato bravissimo nel porgere ogni aspetto della storia, in tutti i suoi particolari, da quelli emotivi a quelli ambientali; tutto accuratamente descritto, anche i suoni circostanti, come i silenzi. Impossibile non avere la sensazione di esserci dentro; impossibile non visualizzare le espressioni dei volti che racconti e la loro storia interiore.
Ho trovato straordinaria anche la figura della mamma di Tulio, drammatica, portatrice e custode di un peso enorme, ma molto "mamma" di altri tempi, pur con i suoi errori generati dalla forma di amore più alta che esiste.
In quella incomunicabilità reciproca c'era un mondo intero che urlava. Insomma, dovrei scandagliare tutto il tuo romanzo perchè sono tanti gli aspetti che mi sono piaciuti e comunque credo di non essere in grado di manifestarti i miei pensieri con l'adeguatezza dovuta rispetto al tuo libro. Riesco solo a dirti che mi ha coinvolta molto, l'ho davvero vissuto dall'inizio alla fine. Ci sono entrata dentro e se questo accade - nel lettore in generale - è perchè l'opera è scritta non solo bene ma con intensità e passione; aggiungerei anche con un livello di sensibilità enorme. Quando arriva il prossimo libro?????”
Commento di una lettrice su GRIGIO di Caterina Saracino
Devo essere veramente grata ai miei amici A. e P. che quest'estate,mentre sorseggiavamo insieme una bibita sotto i portici di Novara festeggiando il loro nascente amore realizzatosi grazie alla Community, mi hanno consigliato di iscrivermi, e così, eccomi qui.
Non solo ho trovato una persona che mi fa battere il cuore, e provato sensazioni che pensavo non riuscissi più, ma, soprattutto sto incontrando veramente belle persone, amici sinceri e ineressanti.
Tra queste, una vera scrittrice, Caterina Saracino, il cui nuovo romanzo, dal titolo GRIGIO, mi ha subito affascinato.
Mi è piaciuto veramente tanto. I tempi sono giusti, la storia è di quelle che fanno venire i brividi e il finale è catartico, dopo tanto espiare letterario dall'esistenzialismo in poi, abbiamo bisogno di pensare che la vita non è finita e che ci si possa redimere.
Dal grigio nasce sempre l'arcobaleno, basta crederci (questo lo dico a chi so io).
Un libro quindi lontano dagli schemi, che rinnova nel solco della tradizione. L'ambientazione in un sud non folkloristico, che non ha niente da invidiare alle città del nord o esotiche modaiole locations "estere", è ben tratteggiata.
I personaggi sono disegnati bene, specialmente la protagonista Morgana e suo fratello Gabriele, mentre, del tutto anticonvenzionalmente, il "cattivo" si rivela un angelo custode apportatore di amore.
Insomma, proprio un bel romanzo, che potrebbe essere accostato al fortunato La solitudine dei numeri primi e che non ha proprio niente da invidiargli.
Speriamo che la bella e brava giovane autrice tragga auspicio da questa recensione e magari vinca anche lei un premio letterario importante, così da apparire alla ribalta del panorama culturale italiano, che spesso non punta sui giovani autori.
Un consiglio dall'angelo Alirt: leggetelo e non ve ne pentirete!